Non solo ci abbiamo pensato a lungo, ma abbiamo fatto anche parecchi esperimenti. E da qualche anno possiamo dirci davvero orgogliosi: siamo in grado di produrre i nostri blocchi da costruzione in canapa! Nel 2015, grazie al procedimento speciale a pressione ad aria fredda che abbiamo ideato e sviluppato internamente, dal nostro stabilimento in Alto Adige sono usciti i primi mattoni biologici in canapa. Per produrli prendiamo i canapuli sfusi e li pressiamo in uno stampo insieme a calce naturale e aggiunte minerali. Il sistema di produzione assorbe più CO2 di quanta ne rilasci e pertanto contribuisce attivamente ad alleggerire il carico ambientale. Non sorprende, dunque, che in Alto Adige ma non solo la canapa stia diventando un materiale per l’edilizia sempre più apprezzato.
Le piante di canapa crescono circa 50 volte più rapidamente degli alberi da legname: un ettaro piantato a canapa, infatti, fornisce in soli 5 mesi la biomassa necessaria per costruire una piccola casa unifamiliare. Inoltre per quanto riguarda la purificazione dell’aria e la regolazione dell’umidità la calce canapa ha proprietà analoghe a quelle dell’argilla, cioè provvede a creare negli ambienti interni un clima salubre e un’aria sana. I nostri mattoni di canapa sono resistenti come la pietra e inattaccabili da qualsiasi agente esterno. Le eccezionali proprietà termiche della canapa rendono superflua l’applicazione di qualsiasi ulteriore strato termoisolante; inoltre alla fine del ciclo di vita dell’edificio i blocchi possono essere completamente riciclati. La produzione non genera alcun tipo di scarti.
Nel 2022 per i nostri mattoni di calce e canapa siamo stati insigniti del Deutsche Nachhaltigkeitspreis (premio nazionale tedesco per la sostenibilità) nella sezione Design. Dal 2008 questo riconoscimento è assegnato alle imprese che nella loro attività si distinguono per il rispetto dell’ambiente e il basso consumo di risorse. Per noi si tratta di un grande onore, non da ultimo perché l’inventore di questo tipo di mattone, Werner Schönthaler, all’inizio era stato addirittura deriso per la sua idea. Il premio è dunque il riconoscimento di un lavoro di ricerca pluriennale e dimostra che i materiali a basso impatto ambientale sono il futuro dell’edilizia.